Storia
Già i popoli antichi conoscevano e impiegavano la fusione a cera persa per la produzione di strumenti e oggetti vari in bronzo. In Grecia, nella prima metà del VI sec. a.C., le fusioni a cera persa vennero usate per fondere statue monumentali come i Bronzi di Riace, rinvenuti in mare nel 1907 in ottime condizioni, nonstante i loro 2500 anni di età. Con questo procedimento, Benvenuto Cellini realizzò nel XVI secolo il Perseo, capolavoro dell’arte rinascimentale italiana.
Data la grande durevolezza e precisione dimensionale, all’inizio del ‘900 alcuni laboratori dentistici cominciarono a far uso del procedimento per eseguire protesi dentarie.
La principale evoluzione della tecnologia si realizzò negli USA durante la Seconda Guerra Mondiale in seguito a una serie di ricerche focalizzate sulla produzione affidabile e su vasta scala di palette per turbine di motori d’aereo a turboreazione.
Dagli anni ’50 questa tecnologia fu introdotta anche in Europa e trovò impiego in quei settori produttivi che richiedevano particolari in acciaio o leghe speciali con forme geometriche complesse e minime tolleranze dimensionali.